di Mattia Gaspari

Dopo mesi d’apparente inattività, Gemmano è tornata a cantare. E lo ha fatto con una tonalità un pochino metal. Ancora più curioso è che tutto ciò non è stato un concerto e nemmeno un musical; bensì una messa con a capo non un deejay ma un sacerdote in carne e ossa. Da qui è scaturita l’idea della Messa Rock nel cuore della Valconca.

Quando nasce l’idea della Messa Rock?

“L’idea nasce dalla volontà di Don Francesco Fronzoni (alias Don Fronzo) di creare qualcosa d’innovativo che tendesse la mano ai giovani. Da lì la notizia si è sparsa a macchia d’olio; prima con i ragazzi di Morciano e poi con noi per organizzare qualcosa di diverso, qualcosa di divertente, sfociato nella messa del 10 luglio scorso”.

Un’iniziativa singolare che ha creato un’atmosfera unica in un ambiente unico. Sono stati davvero tanti gli ospiti accorsi dai comuni limitrofi per partecipare all’evento, dando vita ad un centro gremito di persone e di fedeli uniti dalla fede e da interessi condivisi.

Che cosa ha rappresentato questo evento per Gemmano e le persone che lo hanno vissuto?

“Sicuramente è stata una novità, un rinnovamento necessario per un tema, quello della celebrazione di Dio, che ha bisogno di essere riproposto ai giovani in chiave più attuale. Un modo originale di approcciarsi ai ragazzi, mostrando una realtà tutt’altro che monotona e ciò nella speranza di raccogliere un sempre maggior numero di persone pronte a contribuire all’esperienza”.

Finita la liturgia, in moltissimi hanno condiviso il piacere di stare ancora insieme in compagnia di un buon bicchiere di vino.

“Tutti noi ci auguriamo che questo non sia un fatto isolato, ma rappresenti l’inizio di un percorso futuro da sviluppare all’interno della nostra piccola e unita comunità”.

Altre comunità seguiranno l’esempio di Don Fronzo a Gemmano? Che sia davvero lo spirito giusto per ritrovare il senso di autentica appartenenza al proprio contesto sociale?