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“Speak & Play”, parla e gioca: l’inglese insegnato ai bambini esce dalla borsa magica di Ilaria Brioli

Speak & PlaySpeak & Play

Tutte le manine in alto e le dita che si muovono per salire come incy vincy spider, quel ragnetto che si arrampica su ma la pioggia lo riporta giù.

Sono le manine dei bimbi dell’Asilo Baldini di via IV Novembre a Rimini che cantano in inglese.

La borsa di Mary Poppins

Ad un certo punto la maestra apre una borsa che sembra quella di Mary Poppins: escono fuori giochi che parlano inglese, l’inglese che serve per giocare, da cui Speak & Play, parla e gioca.

Speak & Play è un marchio registrato dal 2015: l’ideatrice, una mamma di Rimini che ha cresciuto i suoi figli negli Stati Uniti perfettamente bilingui, ha voluto continuare ad insegnare la lingua inglese in maniera naturale come un gioco. E così il metodo Speak & Play dall’Ohio, dove viveva, è stato importato in Italia. 

Ilaria Brioli

All’inizio i bimbi ti guardano un po’ storto

“Basta invitare i bambini a giocare e parlare costantemente in inglese -spiega Ilaria Brioli, creatrice di Speak&Play -, all’inizio ti guardano un po’ storto ma poi quando si tratta di giocare tutti capiscono l’inglese”.

I primi corsi di Speak & Play sono stati organizzati con l’ASD Rinascita Nuoto Rimini, 7 anni fa. L’edizione estiva al mare, San Giuliano, ha avuto talmente tanti iscritti che il Comune di Rimini decise di dare il patrocinio al corso ‘Speak & Play un passaporto per il mondo’ per l’intero anno 2016.

L’interesse del CONI

La formula ‘impara l’inglese, è un passaporto  per il mondo’ aveva colpito anche il CONI, a cui era stato mandato a Roma il progetto Speak & Play classificatosi poi tra i 13 finalisti nel dicembre 2016.

Imparare l’inglese attraverso il gioco: ecco l’idea vincente di Ilaria Brioli

Nel 2017 Speak & Play passa all’US ACLI Rimini, altra società sportiva con cui organizza corsi non solo in palestra ma anche in piscina. Un super innovativo Speak &Play & Splash: sì perché Ilaria Brioli è anche insegnante di nuoto e molti bambini amano giocare in acqua.

L’esperienza al Bagno 63

Nell’estate 2020, dopo la pausa dettata dal lockdown, Speak & Play torna in spiaggia stavolta al Bagno 63. Una sorta di English Camp, dove i bambini si incontrano la mattina sotto l’ombrellone per giocare in inglese fino all’ora di pranzo dal lunedì al venerdì.

“L’esperienza negli asili – dice Ilaria -, è quella più bella. I bambini in età prescolare sono quelli che riescono nel minor tempo ad apprendere il maggior numero di vocaboli in lingua. Ho avuto un’esperienza speciale anche all’asilo Pian de Giullari di San Martino dei Mulini. Lì la location gioca un ruolo importante, sembra di essere in una barn scozzese immersi nel country side”.

Mio figlio imparerà la lingua?

La FAQ più frequente dei genitori è quanto imparino i figli la lingua.

“Dipende dall’interesse – risponde Ilaria -, esattamente come un bambino che si iscrive a calcio, raramente ne uscirà un campione, più verosimilmente imparerà a giocare per fare partitelle, oppure familiarizzerà con lo sport ma non si iscriverà l’anno successivo. Lo stesso vale per la lingua inglese, ma un ruolo fondamentale lo gioca l’insegnante, che deve creare interesse in quello che fa, deve tirare sempre fuori dalla borsa di Mary Poppins quella sorpresa bella e attraente che suscita la voglia d’interagire con l’insegnante in questa lingua straniera ma affascinante. Così ad Halloween usciranno dalla borsa le zucche da decorare e i sacchetti da colorare per dolcetto-scherzetto”.

Cultura e tradizioni d’oltreoceano

Insomma Speak & Play non si ferma alla lingua inglese ma porta anche la cultura e le tradizioni dei bimbi d’oltreoceano che festeggiano il ringraziamento il terzo giovedì di novembre e il Columbus day in ottobre.

Quest’estate si replica

Speak & Play sarà di nuovo in spiaggia al Bagno 63 quest’estate: chi lo volesse può cercarlo su Facebook e mandare un messaggio. See you later alligator.