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Youmay Home, la prima agenzia immobiliare polisensoriale “pulsa” nel cuore verde di Riccione

Facciamo parlare la tua casaFacciamo parlare la tua casa

di Milena Renzi –

Avevo sentito parlare di questo nuovo metodo di compravendita immobiliare. Di questo “giro sulle montagne russe”. Un metodo innovativo, dinamico, sensoriale. Avrei potuto, secondo voi, perdermi l’opportunità di andare a ficcarci il nasino e fare due, tre, mille domande alla prima persona che fosse uscita da quella porta? Non me la sarei persa per alcuna ragione al mondo. E poi avrei potuto scriverci un pezzo. Adoro le cose che profumano di sfida, di nuovo, di primavera e mare. 

Così mi sono informata, ma non troppo, per non avere influenze metafisiche. “Dammi giusto l’indirizzo” ricordo che domandai alla  mia amica. “Viale San Martino 41, nella piazzetta….”. Ok mi basta, ricordo di aver risposto, dopo aver fatto come i bimbi quando si chiudono le orecchie con le mani e sbattono i piedi per non voler ascoltare oltre. Non volevo mi dicesse altro. Mi serviva solo un numero civico. 

Prima di incontrare Elena Parolin nel suo studio in Viale San Martino, cuore pulsante della Riccione dinamica, mi siedo comodamente al bar, in stile gucciniano, “sigaretta e penna nella mia destra” e l’immancabile cappuccino. Osservo lo stabile e l’andirivieni frenetico delle persone. Ciò che più mi colpisce è quella “vetrina” nella quale tutti fingono di specchiarsi, il tempo necessario per curiosare all’interno.

Il popolo romagnolo è curioso, il turista lo è ancora di più; ma quella vetrina, quello spazio simile ad un anfiteatro, acciaio e vetro,  l’arredamento, le stanze, gli incensi, induce il passante a porsi delle domande.

“È un appartamento sotto vetro? Un ufficio di mediazione culturale? Una profumeria? Un atelier di alta moda?”.

Desta curiosità insomma e questo porta a soffermarsi maggiormente, sempre specchiandosi, per poi scorgere una scritta ipnotica, un piccolo mantra che si sposerebbe con ogni pensiero: “Youmay”, “tu puoi”! E chi non vorrebbe sentirselo dire di osare, di scavalcare i propri limiti, di spogliarsi, di poter togliere scarpe orecchini e gettare il cellulare e cambiare vita.

È proprio la frase che fa per me! Evidentemente lo è anche per le altre persone, letteralmente incollate alla vetrina, come dei bimbi innanzi alla bancarella di caramelle colorate. Succede anche a me, hanno catturato anche me, chi ha ideato quel piccolo slogan ci sa fare con le parole.

Mi avvicino e da quella porta esce un profumo misto tra caffè, vaniglia,  mare. Salto a piè pari lo specchiarsi ed entro in questo luogo magico. Stanze ben curate, illuminate la maggior parte da luce naturale.

La scritta “Facciamo parlare la tua casa” mi arriva dritta alla mente. Ad accogliermi questa donna dai tratti celtici, capelli biondi scompigliati a modo e dallo spiccato accento veneto, due occhi aperti sul mondo; quegli occhi che solo chi ha avuto modo di incrociare occhi stranieri conosce. Occhi limpidi, di una luce ispirata, capaci, attenti, itineranti.

Occhi che come si dice in Romagna “la sanno lunga”, e me lo conferma la stretta di mano: decisa, ferma, anche quando accompagna la sinistra ad abbracciarne la stretta. In soli pochi secondi ho compreso che si trattasse di qualcosa di sensoriale, o una cosa del genere; in ogni caso questa alchimia l’avrebbe poi impiegata nello spiegarmi il suo progetto, ormai ben avviato, anche senza le mie parole. Senza il mio scritto.

Avrei delle domande specifiche da porle, ma lascio che sia lei a parlare. Io le dirò solo alla fine dell’intervista che la loro (perché è di un team che stiamo parlando) ha completamente stravolto l’idea della classica e monolitica agenzia immobiliare. Statica, pesante sia per il venditore, sia per il compratore. Ma questo saranno le sue parole a spiegarlo. 

Io intanto sono emozionata, ma cerco di nasconderlo, per dare quella parvenza distaccata, tipica di un giornalista, uno scrittore, o come nel mio caso scrittore friulano. Professionale! Incorruttibile, granitico, ma sotto sotto un gran sognatore. Vado con la prima domanda, e dalla prima all’ultima sarò io a farmi un giro sulle montagne russe, gioendo ad ogni risposta. Ma esiste davvero un metodo così? 

Come nasce il progetto Youmay?

“Il progetto Youmay Home nasce dall’incontro tra me e Erika Muscioni. Io ero “la sua agente immobiliare”,  lei avvocato-notaio specializzata in investimenti immobiliari. Grazie al nostro incontro ho capito quanto fosse importante presentare le case in maniera accurata e così abbiamo messo insieme le idee. A fine 2021 il là a un’iniziativa che trae ispirazione dal fatto che ogni immobile non ha solo un valore economico, ma anche e soprattutto un valore emozionale”.

Come nasce lo slogan Youmay?

“Il nome stesso Youmay, ovvero “potresti”, apre a infinite possibilità; è un varco tra il presente e il futuro che associa alla casa (“home”) la promessa di un sogno da trasformare in realtà”.

Cosa vi ha spinti così “oltre” dal classico approccio di intermediazione immobiliare?

“Questa nuova concezione di intermediazione immobiliare si fonda sulla consapevolezza che quando si entra in una casa, si viva un’esperienza sensoriale a 360 gradi. Siamo convinti che esista un sesto senso, responsabile di ciò che si prova inconsapevolmente quando entriamo per la prima volta in un ambiente. Una reazione istintiva, legata alle nostre sensazioni e alle vibrazioni provocate dal primo impatto con un luogo”.

Come interagite esattamente con il venditore dell’immobile: avete un “segreto” da svelare ai nostri lettori? Non tutti sono in grado di “preparare” l’immobile per la vendita.

Elena sorride, so che ha un trucco magico…

“Per questo abbiamo messo a punto un metodo chiamato DRA (Decluttering, Relooking, Allestimento) che si sviluppa in diverse fasi con il contributo di professionisti come interior designer, tecnici ed esperti sensoriali, con l’obiettivo di regalare un nuovo look alle case in vendita”.

Come funziona il metodo DRA?

“La prima fase è quella di Decluttering:  Youmay Home prende in carico non solo la casa, ma anche le persone con il loro vissuto, la loro storia, ciò che è avvenuto e i sentimenti che sono stati provati all’interno dell’abitazione. Si avvia un percorso di distacco, attraverso passaggi graduali, in cui si affiancano le persone per entrare in empatia affinché il cambiamento sia vissuto nel modo più naturale possibile”. 

E se il cliente non avesse riempito la scatola magica?  

“Se in un determinato arco di tempo la persona che vende casa non ha riempito la scatola, capiamo che non è ancora pronta per affrontare questo momento. In tal caso non forziamo mai alcuna decisione, ma seguiamo il cliente per comprendere se sia solo una questione di tempo o non sia in linea con il nostro sentire. Nella seconda ipotesi, rinunciamo all’incarico e questo è per noi distintivo rispetto al modus operandi del mercato immobiliare standard”.

Cosa accade, invece, se la scatola viene finalmente riempita? Cosa accade dopo…

“Lo step successivo è il Relooking: crediamo che la casa si nutra dell’energia di chi vi ha vissuto. Con questa fase del metodo DRA le diamo una nuova veste, per “resettare” il passato e accogliere con un nuovo equilibrio chi abiterà quello spazio. Si passa così all’allestimento che mira a presentare l’ambiente domestico al massimo delle sue potenzialità. Lo facciamo con l’intervento di esperti, capaci di conferire un look completamente nuovo alla casa, grazie all’uso sapiente di complementi d’arredo, tessili, luci o altri accessori. Siamo ben oltre il classico home staging: non ci limitiamo a scattare foto o a girare video dell’immobile per cui ci avvaliamo comunque della collaborazione di veri e propri artisti, ma interveniamo con un completo rinnovamento stilistico”.

Perdonami, ma chi paga le spese per questo “ritocchino”? Per questo botox immobiliare!

Ride, appoggiando la tazza di tè indiano sul bordo della poltrona. E poi con quell’affascinante accento veneto risponde. “Sai Milena, le spese sono tutte a carico nostro, perché crediamo che siano un investimento con un ritorno tangibile ed immediato. Il primo riscontro, il più importante per noi, è la soddisfazione dei clienti che consideriamo parte del nostro team. Se chi vende è pronto, la compravendita andrà a buon fine in modo sereno. Anche i numeri ci stanno dando ragione: nel primo anno abbiamo venduto 32 immobili, finalizzando il 100% delle trattative e oggi abbiamo diverse soluzioni in lista d’attesa”.

Tutti pronti per il primo appuntamento Youmay Home quindi! Come viene organizzato?

“Organizziamo un evento in cui invitiamo tutti i potenziali acquirenti: per ciascun immobile predisponiamo una rivista dedicata, uno strumento con il quale la casa parla di sé. In questo momento, ogni dettaglio contribuisce ad attivare i 5 sensi e stimolare il sesto, generando buone vibrazioni e facendo sì che scatti qualcosa di decisivo per il felice inizio di una nuova vita”.

E se dovesse scattare l’amore? Sono certa abbiate pensato anche al matrimonio!

Elena sorride, sposta il viso di lato, sorseggia il te indiano, sono certa abbia pensato anche al dopo, ne sono certa!

Non tenermi sulle spine, cosa accade dopo?

“A chi lascia l’immobile, Youmay Home riserva il kit Coccole di buon auspicio che si compone di una shopping bag con fragranza personalizzata, tisana e ciabattine. Per chi arriva, un pot-pourri di benvenuto con un seme da piantare in occasione di un nuovo inizio e una notte nella house boat galleggiante di Youmay Home a Rimini, per concludere in modo suggestivo l’esperienza sensoriale.”

Bellissima esperienza. Operate anche all’estero?

“Oggi Youmay Home opera a Riccione e dintorni, ma sono già arrivate richieste di interventi anche da altre città come Milano, Torino, e persino da Londra”.

Operare a livello sensoriale non è da tutti, il modello è davvero innovativo, accattivante, oserei dire vincente!

“Sì lo è. Il modello piace molto, sono in tanti ad aver compreso la portata innovativa e l’efficacia del nostro metodo per finalizzare la compravendita degli immobili. Abbiamo scelto di non curare più di 9 immobili al mese, proprio per garantire la qualità del servizio. E per i restanti abbiamo creato una lista d’attesa”.

 Sono affascinata dal vostro ufficio, ma non credo sia la parola corretta; la chiamerei piuttosto fucina sensoriale, officina delle case parlanti… Aiutami Elena! Ti prego raccontami ancora di Youmay.

La filosofia di Youmay Home si riflette anche nella concezione degli uffici. Primi nell’area di Riccione a concepire il luogo di lavoro come un prolungamento della casa, le due socie hanno voluto che l’ufficio fosse progettato come un’abitazione, diviso in zone come tanti piccoli atelier, con spazi dedicati alla conversazione, al coffee time, all’aperitivo, alla lettura e alla creatività. Uno spazio in cui, sia i clienti, sia i collaboratori e partner possano sentirsi perfettamente a proprio agio per l’elaborazione di nuove idee.

Avrete in serbo ancora qualche idea, ne sono sicura!

“Eh sì! Stiamo avviando anche una nuova iniziativa nell’ambito dell’e-commerce con una linea di prodotti per la casa, il benessere e la cura della persona con il marchio Youmay Home”.

Alla fine dell’intervista con Elena Parolin, ho incontrato le collaboratrici, un team al femminile fortemente motivato, di alta professionalità. Ed essendo pronta ai cambiamenti, a farmi stravolgere la vita, a ripartire da meno uno perché solo questo mi tiene ancorata alla vita, ho deciso di testare questo nuovo metodo sensoriale. 

Avendo avuto la fortuna di viaggiare tanto, di poter incontrare culture differenti, approcci differenti alla vita, all’attaccamento nei confronti delle cose materiali (in questo caso immobili), ho deciso di aprire il palmo della mano e accogliere di buon grado ciò che in quel momento avrei ricevuto. Vuoi per sfida, vuoi per curiosità, vuoi perché già di immobile ci sono io a causa di quella arcigna compagna di viaggio che dal momento in cui faccio un planning, si mette su divano a piagnucolare come una azdora insoddisfatta con l’epiteto: Stasera non esco che sto male e non esci neppure tu… Ignorata sistematicamente, come si confà ad una friulana doc.

Per farla corta ed evitare di tediarvi, ho deciso di testare per voi il servizio Youmay. Funziona, eccome!

Alla fine dell’intervista ho firmato l’affido della mia scatola, una bellissima scatola piena di colori affacciata su quello che definiscono “il balcone dell’Adriatico” a 404 metri sul livello del mare. Immersa nel verde rigoglioso di una primavera in subbuglio…

Alla fine dell’intervista ho firmato l’affido della mia scatola, una bellissima scatola piena di colori affacciata su quello che definiscono “il balcone dell’Adriatico” a 404 metri sul livello del mare. Immersa nel verde rigoglioso di una primavera in subbuglio…

Ebbene, tempo una settimana e la mia scatola è passata di mano. Ho conosciuto personalmente coloro che l’avranno in affido esclusivo. Ho cucinato per loro i miei piatti indiani preferiti, abbiamo parlato come fossimo sempre stati vicini di casa. E posso dirvi onestamente che a prescindere dalla scatola, ho avuto l’onore di conoscere persone meravigliose in questo viaggio sulle montagne russe. Dove non ho sentito paura, vuoto, smarrimento e dolori postumi. Mi sono semplicemente goduta il giro in giostra, mi sono pure presa il lusso di poter guardare il panorama, perché sapevo che lì sotto, sotto la giostra c’erano le ragazze ed i ragazzi Youmay Home, a fare il tifo per me. Nessuna paura quindi, nessun senso di vuoto allo stomaco, nessun dolore, nessuna sensazione di distacco. Semplicemente un giro sulla giostra, e che giostra! Fatevi un giro. Il primo lo offro io!