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Meno entrate in bilancio per 1 milione 600mila euro: San Giovanni decide di rinegoziare i mutui

La rinegoziazione dei mutui alla Cassa Depositi e Prestiti è una misura eccezionale in un momento eccezionale, un’opportunità valutata e scelta da molti Comuni italiani che come San Giovanni in Marignano affrontano l’emergenza sanitaria, sociale, economica legata al Covid 19.

Nella scorsa legislatura l’Amministrazione marignanese ha scelto di non operare nessuna rinegoziazione intervendo sulla compressione della spesa e riuscendo a perseguire l’obiettivo d’ottenere ottimi risultati nel rapporto qualità/spesa nei servizi erogati.

“Ora, purtroppo – si legge in una nota – siamo di fronte ad una situazione inedita e complessa che in un primo momento ha messo alla prova l’ambito sanitario e come effetto secondario ha determinato un’evidente e profonda precarietà economica. I bilanci comunali si trovano in difficoltà per diversi motivi: da una parte si registra un calo consistente delle entrate, mentre dall’altra aumenta la spesa per poter fronteggiare la situazione sanitaria e l’emergere di nuovi bisogni primari… L’andamento del nostro bilancio è costantemente monitorato dagli uffici che hanno previsto, in base ad indicazioni di massima, entrate minori per circa 1.600.000 euro. Una previsione che tiene in considerazione voci quali l’IMU e l’IRPEF e il mancato pagamento delle rette negli ultimi mesi.

Questo squilibrio può essere in parte colmato attraverso un risparmio  – ad esempio spese minori nei servizi scolastici – l’avanzo non vincolato di circa 295.000 euro che quest’anno, in via del tutto eccezionale, può essere utilizzato per la parte corrente e 17.000 euro di fondo crediti. Somme non propriamente sufficienti a cui ora aggiungiamo la rinegoziazione di circa 15milioni di euro di mutui con precedente scadenza, per la maggior parte, oltre il 2035. Ciò comporterà una disponibilità di cassa di 575.741 euro e circa 225.000 nei prossimi prossimi.

Siamo consapevoli del fatto che rinegoziare i mutui significa allungare il debito fino al 2043; tuttavia l’operazione risulta necessaria. Abbiamo sempre detto come la nostra spesa corrente sia particolarmente ingessata a causa di voci incomprimibili tra cui proprio i mutui. Questa manovra permetterà di passare da 1.268.000 euro a 692.834 euro abbattendo in particolare la quota capitale. La rinegoziazione ci aiuterà a perseguire l’equilibrio di bilancio e a mantenere alta l’attenzione sul sociale e su altri settori fondamentali… Confidiamo che Stato e Regione siano al nostro fianco nel tempo a venire”.