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Un aiuto concreto alla TIN dell’Ospedale Infermi dal popolo del Friuli grazie al romanzo di Milena Renzi

La Gnaus del Friuli per la TIN di RiminiLa Gnaus del Friuli per la TIN di Rimini

Il romanzo “Elisa Gortani – Storie di monti e di delitti” di Milena Renzi e Igino Dorissa, batte il record di incassi in Friuli grazie all’iniziativa promossa dall’Azienda Agricola Gnaus di Giacomino Barbacetto.

Un aiuto concreto alla T I N dell’Ospedale Infermi Rimini dal popolo del Friûl (Friuli). L’obiettivo è raggiungere le 500 copie prima dell’estate

Non ci ha pensato due volte il maratoneta friulano Giacomino Barbacetto, titolare dell’Azienda Agricola  Gnaus di Verzegnis, (dopo aver letto il romanzo “Elisa Gortani” di Milena Renzi e Igino Dorissa), ad unirsi al  progetto della Prima Coccola da sempre a sostegno della Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Infermi di Rimini diretto dalla dottoressa Gina Ancora.

Milena Renzi

Giacomino (Jack per gli amici), ha contattato la Renzi per proporre la vendita del libro nei suoi negozi di Villa Santina, Caneva, Tolmezzo, Verzegnis in provincia di Udine.

Tante richieste, seconda ristampa

La “mezza maratona”  – per usare un termine che a Jack risulta congeniale – non è bastata a contenere le richieste. E si è resa necessaria una seconda ristampa del romanzo, arrivando di fatto a battere il record d’incassi proprio in Friul, terra in cui è ambientata la storia.

“Sono entusiasta – afferma Milena Renzi –  di aver ricevuto un sostegno così importante e sono intenzionata a tenere separati gli incassi provenienti dalla Gnaus, in modo che l’azienda di Giacomino possa avere una propria donazione alla TIN. Ringrazio Giacomino, le sue collaboratrici e tutti i suoi clienti del mio amato Friul (Friuli)”. 

Giacomino Barbacetto

Chi è Giacomino Barbacetto, il maratoneta

Da più di trent’anni in Grecia si disputa la Spartathlon, considerata dai podisti amanti delle lunghe distanze la gara più prestigiosa, leggendaria e difficile al mondo. Non tanto per la considerevole distanza da percorrere da Atene a Sparta (246 km con dislivello positivo di 3800 metri), ma soprattutto perché si svolge in un periodo nel quale fa ancora molto caldo, quasi sempre sopra i 35 gradi. E perché ci sono 36 ore di tempo massimo per concludere la gara e 75 punti di controllo con cancello orario (o si arriva entro una certa ora oppure si è fuori). Non è solo una corsa, ma molto, molto di più. Una prova massacrante. Tra i 18 italiani al via, anche Giacomino Barbacetto (classe 1967). 

“Jack” Barbacetto partecipa a molte gare, nonché alle corse di 24 ore, quelle che richiedono doti non comuni di resistenza fisica e mentale, in quanto bisogna essere capaci di affrontare e superare molte variabili che in ogni momento possono entrare in gioco: la forma fisica, le condizioni meteo, la nutrizione e la disidratazione. Serve insomma molto anche la “testa”. 

Barbacetto gareggia per passione, sfidando i propri limiti e superandoli, mettendo sotto stress il fisico

Sono felice di essere riuscito ad arrivare al traguardo – racconta -. Per una serie di motivi non mi sono mai allenato così poco come quest’anno e verso la fine della corsa ho dubitato di arrivare in tempo utile: le gambe non rispondevano più. La corsa è davvero dura come mi avevano detto, anche a causa di due giorni vissuti sotto un sole cocente cui non sono abituato. La testa per fortuna ha retto e mi ha portato ai piedi di Leonida, obiettivo che da anni sognavo di raggiungere”.

L’azienda Gnaus

Giacomino, dopo il diploma di perito agrario nel 1987 e le prime esperienze lavorative come dipendente, ha costituito assieme a Sabrina (perito chimico) e sua mia madre Loredana (esperta coltivatrice) un’azienda agricola ad indirizzo ortoflorovivaistico.

Il romanzo di Milena Renzi

“Intraprendere un’attività in proprio ed in agricoltura in un paesino di montagna è un’impresa difficile ma il vantaggio di trovarmi in una zona ancora incontaminata e con un microclima ideale per le coltivazioni che noi produciamo, hanno contribuito alla realizzazione di un sogno a cui tengo molto. Non avendo un’esperienza tramandata alle spalle ho dovuto fare una ricerca, provando e riprovando per individuare colture e varietà più adatte”.