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Podere Vecciano, un’Amphora di Rebola

La cantina di Podere Vecciano

di Patrizio Placuzzi

– Per la quarta tappa della nostra carrellata sulle cantine del Riminese, facciamo ritorno a Coriano, località particolarmente incline alla coltivazione della vite e dell’olio. Questa volta entriamo al Podere Vecciano, un’azienda agricola che si trova a Ospedaletto. Il proprietario dell’azienda, Davide Bigucci, viene assistito dall’enologo Francesco Bordini. Qui si producono 100.000 bottiglie l’anno e si “fa vino” con metodo biologico certificato.

Davide Bigucci

Davide Bigucci

Podere Vecciano ha iniziato l’attività nei primi Anni Novanta, quando Davide Bigucci, assieme al padre Enio, acquistano un terreno sulle colline di Vecciano, in un’area vocata, fin dai tempi antichi, alla viticoltura di alta qualità: in ciò favorita da un microclima che si può considerare ideale e da argille con un elevato tasso di sostanze organiche.

Davide Bigucci, con la moglie Katia, è attualmente impegnato nella “mission” rivolta alla valorizzazione dei vitigni autoctoni: Sangiovese, Pagadebit e, in maniera particolare, la Rebola, una varietà che era sul punto di scomparire.
Nel corso degli anni l’azienda si è allargata con nuove superfici a vite, sono stati fatti investimenti legati alle tecnologie ed è stata costruita una nuova cantina, pensata e progettata con criteri di “ecosostenibilità”, in modo da potersi integrare all’ambiente circostante. I vini che escono da queste cantine sono vini di grande personalità e qualità e danno vita alla prestigiosa selezione denominata “Le Opere” (la massima espressione del territorio da cui provengono). Il fiore all’occhiello della casa vinicola è l’Amphora di Vecciano, un bianco Rubicone IGP, vitigno “Ribola riminese”, vinificato in anfore georgiane. Segue, per intensità, il “D’Enio”, strepitoso Sangiovese Doc Superiore Riserva.