Mondaino, quando nel 1944 Antonio Nardi rubò il portasigarette al feroce Albert Konrad Kesserling

Albert Kesserling

Correva l’anno 1944 e la guerra fra Nazifascisti e Alleati procedeva con alti e bassi. Così il Feldmaresciallo Albert Kesserling (Comandante in capo delle Forze Armate tedesche in Italia) fece visita alle fortificazioni, che sulla Linea Gotica lungo il Fiume Foglia avrebbero dovuto fermare l’avanzata inglese. La fiducia di riuscire nell’intento era molto alta, soprattutto contando sulle notevoli strutture difensive allestite nelle roccheforti di Mondaino e Montegridolfo.

Dunque, per rinfrancare le truppe e le Autorità fasciste pensò bene di arrivare in Piazza Maggiore a Mondaino sulla sua fiammante Mercedes-Benz 540 A Cabriolet del 1939. La popolazione si strinse incuriosita attorno a quella meraviglia tecnologica. Sull’onda dell’entusiasmo, Kesserling, arrivò in piedi sull’auto e scendendo lasciò sul cruscotto il suo prezioso portasigarette.

Certamente ci fu un certo movimento, che consentì al giovanissimo Antonio Nardi (già noto per la sua scaltrezza) di impossessarsi di quel prezioso oggetto ! Al ritorno in auto, il Feldmaresciallo si accorse che il portasigarette era sparito e concesse pochi minuti per restituirglielo, pena la fucilazione di diversi abitanti (Kesserling fu il feroce responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine!).

Fu un subbuglio generale alla ricerca di chii potesse aver compiuto quel gesto così clamoroso, ma non si riusciva a venirne a capo.

Poi, finalmente, si pensò a quel ragazzotto di umili origini, certamente attratto dalle rarissime e costose sigarette tedesche e da quell’oggetto che gli faceva sognare chissà quale ricchezza. In giro per il paese non lo si trovava, ma poi venne scovato nelle locali Fratte (il suo regno) mentre si godeva una profumata fumatina. Togliergli il portasigarette per tornare in Piazza e restituirlo al Feldmaresciallo fu un tutt’uno e le cose fortunatamente si sistemarono ! Restava la grandezza della bravata, che garantì al Nardi una fama duratura, di cui si vantava anche quando, affascinato dalla figura di Kesserling, intraprese la carriera militare, dapprima con il grado di capitano, poi colonnello ed infine generale !

Poi si dice che le nostre vicende esistenziali sono frutto del caso !

Angelo Chiaretti