In evidenza

Enio Ottaviani, è doppia corona nella guida di Ferraro-Gardini ‘I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2021’

Davide e Massimo LorenziDavide e Massimo Lorenzi
  • di Marco Valeriani

Enio Ottaviani ancora al top. Luciano Ferraro e Luca Gardini, il primo classe 1959 mentre il secondo nato a Cervia nel 1981, hanno davvero le idee molto chiare in fatto di vini e vignaioli emergenti.

San Clemente città del vino

La guida “I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2021” – pochi giorni fa l’uscita in abbinamento al Corriere della Sera e ora acquistabile tramite libreria virtuale – dedica ben due ‘parentesi’ alla cantina Enio Ottaviani di San Clemente.

Davide e Massimo Lorenzi, il lato pop della cantina

A pagina 22, il capitolo incentrato sui Giovani Vignaioli incorona a tutti gli effetti Davide e Massimo Lorenzi, anime pulsanti della bella realtà sanclementese (pluripremiata), tracciando per entrambi il profilo che riportiamo integralmente.

Il vino fatto per gli amici

“Il lato pop del Sangiovese. Il volto gioioso della Romagna. Tra i vignaioli d’Italia, i fratelli Davide e Massimo Lorenzi sono quelli che hanno trasformato la simpatia in strumento di marketing.

Vendono i loro vini con il sorriso, trattano i loro clienti come se li ricevessero a casa, con la tavola imbandita e i piatti della tradizione preparati dalla mamma, cuoca imbattibile.

La loro azienda è giovane. Ottaviani è alla terza generazione, dopo la fondazione del nonno Enio. Ma sono stati loro, con i cugini Marco e Milena Tonelli, a lanciarla. In poco più di una decina di anni sono riusciti a rendere produttivo il loro slogan “Facciamo il vino per gli amici”.

La loro base è a San Clemente di Rimini, il sole e la lunga estate della Riviera si riflettono nelle loro bottiglie. La loro nuova cantina, tutta trasparenze e cemento, racchiude il carattere deciso e romagnolo dei vini in questo angolo d’Italia consacrato alla dolce vita”.

Niente di più vero, vogliamo aggiungere.

Un paese ricco di tante micro-eccellenze

A San Clemente, per raccontarla tutta, si contano altri esempi di buoni/ottimi produttori che non mancano di stupire. Si tratta perlopiù, esclusa la dimensione internazionale raggiunta dalla splendida Tenuta Biodinamica Mara, in Via Ca’ Bacchino a Cevolabbate, di piccole realtà, o meglio micro-eccellenze, la cui caratteristica ‘familiare’, salvo alcuni casi, è preponderante.

Non è un mistero per nessuno: fare vino comporta, anche e soprattutto, adeguarsi a investimenti economici importanti. E non sempre – volontà, tenacia e capacità non fanno difetto ai sanclementesi – le disponibilità di cassa arrivano a corrispondere ai desideri.

Rebola DOC 2019 sugli scudi

Torniamo alla Enio Ottaviani Winery, nella zona di Pian di Vaglia, a cui la guida, realizzata dal tandem Ferraro-Gardini, riserva un’ulteriore annotazione a pagina 214 (Capitolo I migliori 100 vini secondo Luca Gardini) che riportiamo sempre integralmente.

Naso agrumato

“Punteggio 96/100 – Vino Bianco – Enio Ottaviani – Colli di Rimini DOC Rebola 2019 – Il talento interpretativo innegabile della Cantina di San Clemente di Rimini al servizio di un progetto nuovo, una Ribolla Gialla che sfruttando la grande salinità del sottosuolo freme di vitalità. Naso agrumato, intenso, con tocchi di frutta esotica, salvia e timo cedrino. Bocca salata, di ottima acidità e complessità e bella persistenza”.

Assaggiare e sognare

Per un’immagine evocativa vi rimandiamo al post qui sotto tratto dal profilo Instagram della Enio Ottaviani Winery (0541.952608 – www.enioottaviani.it)

View this post on Instagram

A Rimini le vongole si chiamano poveracce. “𝗣𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶… 𝗗𝗼𝗻𝗶!” 𝗩𝗼𝗻𝗴𝗼𝗹𝗲… 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲! – era il grido delle donne che un tempo vendevano le vongole di strada in strada, in cassette o sacchi di juta caricati sulle biciclette. Erano considerate il mangiare dei poveri e da qui il nome, che in dialetto è tanto poetico quanto malinconico “al puràzi”. Si raccoglievano lungo la spiaggia al mattino presto, quando c’era la bassa marea e dopo le burrasche, quando si poteva rimediare a riva la cena per l'intera, raccogliendo granchi, cannelli, seppie e vongole. Fra le cose più buone che potete abbinare alla Rebola ci sono le minestre della tradizione romagnola, quelle un po’ dimenticate e che ormai in pochissimi fanno. A noi piace ricordarle, ecco quindi che vi proponiamo in abbinamento i quadretti di pasta all’uovo in brodo con le vongole. Li abbiamo scoperti tempo fa su uno dei blog che meglio racconta la tradizione romagnola e le sue ricette, e non potevamo non chiedere a @latartemaison di prepararceli, abbinati alla nostra Rebola. 𝙎𝙚 𝙙𝙞𝙘𝙞 𝙍𝙚𝙗𝙤𝙡𝙖, 𝙙𝙞𝙘𝙞 𝙍𝙞𝙢𝙞𝙣𝙞. #rebola #collidirimini #enioottavianiwinery #enioottaviani #igerscattolica #igersrimini #enioottaviani #wemakewinesforfriends #romagna #romagnamia #visitromagna #inemiliaromagna #inemiliaromagna

A post shared by Enio Ottaviani Winery (@enioottavianiwinery) on

Non andiamo oltre, invitando comunque i nostri lettori ad una merenda in cantina accompagnata da uno stupefacente – l’abbiamo assaggiata ed è fantastica, commovente – calice di Rebola.