Nella nostra regione un bambino su quattro (il 26%), tra gli 8 e i 9 anni, evidenzia un eccesso ponderale. Mentre il 19% è in sovrappeso e il 7% ha obesità conclamata.
L’eccesso ponderale coinvolge il 43% della popolazione adulta
Una prevalenza, questa, che sembra diminuire nelle fasi dell’adolescenza seppur negli adulti – fascia compresa tra i 18 e i 69 anni – l’eccesso ponderale torni a coinvolgere, in modo piuttosto rilevante, maschi e femmine attestandosi al 43% della popolazione.
Differenti ancora le quote di chi denuncia sovrappeso, stessa fascia d’età adulta, con il 32% dei soggetti coinvolti, e obesità: ben l’11% dei casi portati all’occhio degli specialisti.
Oltre 300mila obesi in Emilia-Romagna
La stima, emersa dal sistema di sorveglianza “Passi” nel biennio 2022-2023, mette in luce come, in Emilia-Romagna, oltre 900mila persone abbiano una problematica di sovrappeso e oltre 333mila siano in condizione di obesità a tutti gli effetti.
Il congresso SICOB a Riccione
Di numeri e percentuali si è dibattuto, sabato scorso (12 aprile), a Riccione in occasione del congresso SICOB, ospitato dal Palazzo del Turismo, dal titolo “Chirurgia dell’obesità, dal trattamento integrato al wellness”.
Il centro bariatrico dell’Ospedale Ceccarini
L’evento, che ha visto come responsabile scientifico e presidente del simposio il dottor Andrea Lucchi, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’Ospedale Ceccarini (Ausl Romagna), si è concentrato, elemento meritorio, su più aspetti inerenti l’obesità.

Trattando, accanto ai temi squisitamente tecnico-procedurali e operatori, argomenti altresì declinati sulla quotidianità dei pazienti destinati alla chirurgia bariatrica. E ciò non senza evidenziare quanto accade nel prima e nel dopo l’intervento chirurgico.
Un centro d’eccellenza in Riviera
Nel gennaio di quest’anno, giova ricordarlo, l’Ospedale Ceccarini di Ausl Romagna è stato confermato da SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche) quale centro d’eccellenza in Romagna – sono 4 i centri di eccellenza in Emilia-Romagna riconosciuti per la chirurgia bariatrica a tutt’oggi – a rilievo degli ottimi risultati ottenuti dall’équipe guidata dal dottor Lucchi.

Medici e manager a confronto
Ma su cosa si sono interrogati specialisti e manager della sanità, incluse le problematiche di “resistenza economica del sistema sanitario nazionale” e disparità di trattamento tra regione e regione?
La “fuga” dei pazienti operati
Tra gli spunti che hanno catturato l’attenzione della platea vi è, a puro titolo d’esempio, quello correlato alla “fuga” dei pazienti nel post-operatorio. Ovvero a ciò che accade una volta conclusa la procedura chirurgica e il paziente, dimesso dai centri, riprende la vita di tutti i giorni.
Addio al follow-up
Appare tutt’altro che trascurabile la quota percentuale di chi “abbandona” gli appuntamenti di follow-up. Per poi tornare all’attenzione del chirurgo solo a distanza di 2-3 anni. Quando una preoccupante ripresa di peso costringe l’ex-paziente, ormai senza più scuse, a cercare nuovamente aiuto poiché sofferente e non in grado di seguire le corrette indicazioni alimentari. Lo stesso dicasi per l’invito a praticare attività fisica e persistere nella terapia, fondamentale, di presidio psicologico.
Chirurghi di Serie B
Piuttosto interessanti i contenuti esposti nella tavola rotonda a cui hanno partecipato medici di base, dello sport, pediatri, dietologi, psicologi e chirurghi. Quest’ultimi sovente “vittime” di uno stigma che li addita come professionisti – parafrasando il termine calcistico – di serie B.
Le testimonianze dell’ex calciatore Confalone
Una nota a sé meritano le testimonianze rese da Simone Confalone, ex calciatore di Cesena e Bologna e ora Mister delle giovanili del Cesena secondo il quale “chi è sotto il diretto controllo degli allenatori, specie se si parla di giovanissimi e bambini, può beneficiare di un miglior apporto nel perseguire stili di vita alimentari e comportamentali più idonei al mantenimento della salute fisica. E ciò rispetto a chi, invece, rinuncia o non pratica alcuna attività: sovrappeso e obesità sono sempre dietro l’angolo”.
L’associazione Vitanova
O, ancora, da Marina Renzini, portavoce dell’Associazione Vitanova. Ex paziente bariatrica, ancora adesso seguita nel suo percorso di “rinascita”, è la promotrice di un sodalizio che mette in rete ex obesi “affinché la condivisione d’interessi ed esperienze personali consente una socialità allargata e altre forme di sostegno individuale e di gruppo”.
“Può sembrare una sciocchezza, ma gli ex obesi – racconta – hanno bisogno di capire come recuperare il piacere nel vestirsi; come ritrovarsi, dopo anni, in abiti che un tempo erano loro vietati, preclusi. Come riprendere – nel caso delle ex pazienti donne – il desiderio del trucco estetico, del farsi belle e non sentirsi a disagio e osservate”.