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“Artisti del teatro, della danza e della musica: tutti i loro sforzi sono ora drammaticamente ‘decapitati’ dai Dpcm”

Giorgia Penzo in scenaGiorgia Penzo in scena
  • Riceviamo e pubblichiamo (da Giorgia Penzo, Città Teatro) –

Chiuso il sipario alla fine di febbraio 2020, il Teatro Giustiniano Villa (a San Clemente) nel mese di novembre avrebbe riaperto i battenti con tanto entusiasmo e ancora maggiore funzionalità, grazie all’intervento di ristrutturazione. 

Ma i decreti governativi che hanno disposto il 24 ottobre scorso nel giro di 48 ore l’interruzione di tutte le attività di spettacolo dal vivo, hanno drammaticamente decapitato i nostri sforzi nonché le proiezioni future di tutti gli operatori: artisti del teatro, della danza, della musica, maestranze tecniche e organizzative. 

“Un appello che arriva da migliaia di realtà”

Siamo rispettosi della gravità dell’allarme sanitario in corso e senza entrare qui nel merito delle polemiche sulla gestione della crisi a livello nazionale ed mondiale, abbiamo deciso di unirci all’appello delle migliaia di realtà che stanno lottando per un riconoscimento, mentre desiderano restare in contatto con le persone che in tanti casi non solo solo spettatori o fruitori ma veri e propri supporter e amici. 

Il settore dello spettacolo dal vivo, al pari di altre categorie economiche, sta vivendo infatti a causa dell’epidemia da Sars-Covid-19 una situazione di terribile incertezza.

“Preoccupazioni legate all’aspetto socio-culturale”

Ma le preoccupazioni non sono solo quelle occupazionali, quanto quelle più strettamente legate all’aspetto socio-culturale sul quale una così grave e prolungata chiusura incide: tanti gli appelli illustri dal mondo della cultura (il Maestro Muti, fra tutti) e degli spettatori stessi, che si sono schierati in modo solidale a favore del settore dello spettacolo, così colpito. 

Preoccupazioni aggravate purtroppo dalla frustrazione di chi fra i gestori aveva già predisposto investimenti strutturali o di chi fra gli artisti aveva offerto generosa donazione di sé durante il primo lockdown, affatto ripagata dalla recente misura di chiusura preventiva che ha avuto il sapore di un maldestro declassamento delle arti sceniche e cinematografiche a lavoro inessenziale e sacrificabile.

“Velocità dei ristori”

Le diverse manifestazioni di piazza di questi giorni* hanno fatto emergere un mondo dello spettacolo rappresentato da molte organizzazioni e sindacati, comitati e consulte, tavoli e associazioni, che chiedono a voce quasi univoca la stessa cosa: riconoscimento della dignità del lavoro dell’artista (per gli attori si invoca da anni un Albo, che faccia chiarezza tra professionisti/allievi/amatori), velocità nei “ristori” promessi, compresi quelli pregressi, equità di trattamento, sostegno concreto per i mesi futuri di inattività facilmente prevedibili. 

“Dialogo con le Amministrazioni locali”

Ci uniamo a queste voci, soprattutto dialogando con le Amministrazioni locali grazie alle quali si studiano azioni per la ripresa di produzioni e circuitazioni ad emergenza finita.

Se nell’immediato sarebbe valorosa e nobile l’attivazione di una micro-committenza di piccole produzioni, ad esempio prove a porte chiuse per produzione di manufatti video o audio con opportune finalità (una visita guidata animata dentro un museo o una biblioteca? originali spot per la valorizzazione del territorio in previsione della ripresa del turismo? una web-radio che dia spazio a progetti di artisti locali?), sarà comunque fondamentale l’azione dei Comuni per dare seguito ai progetti artistici interrotti e per attivare dalla primavera-estate 2021 nuovi percorsi.

Per questo serviranno fondi speciali, con cui supportare le manifestazioni, in quello che tutti sperano possa essere la promessa mantenuta di una reale riapertura.

L’invito di Città Teatro

Intanto anche noi di Città Teatro vogliamo presenziare a un pacifico sit-in davanti al Teatro Giustiniano Villa, sabato 14 novembre, giornata in cui simbolicamente avremmo, forse, inaugurato la nostra nuova stagione teatrale.

Chiederemo a tutti i nostri amici e simpatizzanti di venirci a trovare online, o mandarci un contributo video, per essere con noi in questa testimonianza pacifica. Chi passa di là, ci troverà lì fuori, con un tavolino e una sedia e, se non ci assembriamo, poteremo scambiare due parole. Il teatro è chiuso ma i teatranti (gli artisti) sono in ascolto. 

Giorgia Penzo per Città Teatro 

* Il 10 ottobre le maestranze dello spettacolo, già provate dalla forzata chiusura di oltre sei mesi, avevano stupito con un’imponente ed elegante protesta battezzata Bauli in Piazza, a Milano;  il 30 ottobre 20 piazze nazionali sono state convocate dai sindacati Cgil Cisl e Uil, seguite il 31 dal mondo della danza riminese che ha protestato pacificamente con una manifestazione muta, fino al 7 novembre una nuova manifestazione direttamente organizzata sotto la sede del Mibact organizzata da professionisti spettacolo e cultura (solo per citarne alcune).