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Emma Petitti si candida a guidare la città di Rimini: “Mia esperienza a disposizione del Partito Democratico”

Emma PetittiEmma Petitti

Emma Petitti, attuale Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, si candida a guidare la città di Rimini. “Mia esperienza a disposizione del Partito Democratico”. Il testo del suo intervento.

“In un momento così difficile e delicato per l’economia, la vita sociale e le relazioni, parlare di politica e di prossimi appuntamenti elettorali potrebbe apparire fuori luogo o quanto meno inopportuno. Penso invece sia importante e ritengo sia sbagliato affidare questa discussione alla sola mediazione tra le forze politiche, senza dare la possibilità di una discussione approfondita e aperta tra i cittadini, tra le categorie economiche e sociali della nostra comunità. 

Un futuro mai così incerto come oggi può essere affrontato solo insieme, solo con il confronto democratico di valori e di progetti. Non c’è tempo per le divisioni e per lo scontro fine a se stesso. 

Abbiamo alle spalle anni di buon governo del centrosinistra e del sindaco Gnassi nella città di Rimini. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dal centro storico, all’arredo urbano della zona turistica di Rimini Nord e Rimini sud, al PSBO. Un processo di innovazione iniziato negli anni che deve proseguire senza indugi e tentennamenti. 

E tuttavia, nulla sarà come prima della pandemia: l’economia, il lavoro, la scuola, la sanità, la cultura. Dovremo trovarci pronti a tutti i livelli per una ripartenza che non dovrà lasciare nessuno indietro

Dobbiamo essere più radicali nella salvaguardia dell’ambiente. Zero consumo di combustibili fossili entro il 2035, zero consumo di territorio, rigenerazione urbana, riqualificazione delle imprese turistiche sono solo alcune delle sfide che abbiamo davanti. Le ricette del passato non sono più sufficienti. La sanità dovrà trovare uno spazio di attenzione più elevato di quello attuale nonostante la nostra Regione sia tra quelle più attrezzate. Penso, ad esempio, ad un rafforzamento dei presìdi sui territori. Penso alla mobilità tra i nostri bacini turistici, ad un utilizzo più forte della ferrovia al posto dell’auto, al ruolo dell’aeroporto di Rimini, al Metromare. Anche il settore fieristico congressuale sta vivendo un momento difficile ma la nostra Fiera (oggi quotata in borsa) ha già dimostrato in passato di essere una realtà ‘resiliente’ in grado di resistere e innovarsi. 

Non ultime, le aree programmatiche della scuola e della cultura dovranno avere un’attenzione particolare nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Non possiamo trascurare nella prossima ripartenza quanto tali ambiti stiano soffrendo. Infine, le politiche sociali e dei diritti. Con una particolare attenzione alle donne; solo garantendo servizi di qualità ed una seria politica di conciliazione dei tempi riusciremo a garantire una effettiva parità, ad oggi ancora lontana.

In queste settimane, il Partito Democratico ha istituito dei tavoli di lavoro dedicati a tutti questi ambiti programmatici, tavoli aperti a tutti coloro che hanno desiderio e necessità di esprimere proposte e richieste. Il lavoro sta procedendo con partecipazione ed efficienza. 

Un lavoro programmatico importante, che dovrà trovare spazi per una discussione con tutte le forze politiche del centrosinistra. Un centrosinistra di ampio respiro, che unisca le forze politiche e che sia capace di dare slancio e voce al mondo civico, alla voglia di esserci e di farsi sentire di tante ragazze e ragazzi che vogliono essere protagonisti del loro futuro. Penso, in tal senso, al civismo organizzato che ha visto l’esperienza positiva di Patto Civico già in questa legislatura e che si è fatto portatore di interessi plurali.

Mi sento figlia di questo tempo, anche drammatico, inedito ma con grandi potenzialità di cambiamento per le nostre comunità.

Cambiamento ed innovazione per ridurre le distanze sociali, per marcare un’attenzione al mondo del lavoro, ad iniziare dagli stagionali e dal lavoro femminile. 

Una sfida inedita riguarderà la difesa della micro e piccola impresa. In questo momento tante partite Iva, artigiani, commercianti, esercenti e operatori turistici stanno rischiando la chiusura della propria attività. Non possiamo permetterlo. Sta a noi, alla politica, trovare soluzioni efficaci e tempestive, ristori reali e immediati e strategie di medio/lungo periodo per superare la crisi.

Una pandemia che sta ridisegnando le gerarchie nelle città. Smart working e, purtroppo, ci auguriamo per poco, la didattica a distanza, richiedono investimenti veri e veloci nella fibra e nel digitale, insieme a un ripensamento generale che metta al centro la persona, i suoi bisogni, le periferie. Le periferie che devono diventare altrettanti centri: centri di socialità, di buon vicinato e di servizi di alta qualità, favorendo la partecipazione e superando anche le solitudini delle persone più anziane o più fragili. Sostenere la partecipazione attiva in ogni processo decisionale favorendo il coinvolgimento di ogni realtà organizzata e non, attraverso la sussidiarietà. Saranno queste le direttrici su cui lavorare con insistenza e impegno, coinvolgendo le migliori energie della città.

Per tutti questi motivi, ho deciso di mettere la mia esperienza politica a disposizione della comunità del Partito Democratico, del centrosinistra e della città di Rimini, per le prossime elezioni amministrative; un’esperienza acquisita in questi anni in Parlamento e al Governo della nostra Regione al fianco di Stefano Bonaccini. 

Anche in passato ho deciso di assumermi la responsabilità delle scelte, senza attendere i riti della politica. Non è più tempo. Ci vuole coraggio, chiarezza ed iniziativa personale. La politica, come dice Easton, è “assegnazione imperativa di valori alla società, un sistema di interazioni e non un’organizzazione”. 

È necessario ripartire, progettare la Rimini dei prossimi anni assieme alle persone, le imprese, le associazioni di categoria, le scuole, le università, la cultura, lo sport, con la consapevolezza e l’orgoglio di lavorare al bene comune. Per rendere Rimini sempre più capace di dialogare con le grandi realtà europee e, perché no, di competere con esse e addirittura anticiparle”.