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Covid-19, report di mercoledì 27 maggio: nel Riminese 3 nuovi casi (2.145) ma nessun decesso

Coronavirus, l’aggiornamento: 27.627 i positivi in Emilia-Romagna dall’inizio della crisi, 16 in più rispetto a ieri. 

Nessuno nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e a Imola. 

Sono 157 i nuovi guariti, saliti a 19.546, mentre continua il calo dei casi attivi (-148) con i malati scesi sotto i 4mila.

Effettuati 3.714 tamponi, per un totale di 301.568. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 3.461 (-112), in diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-34) e nelle terapie intensive (-2). 

Sette nuovi decessi, nessuno tra i residenti nelle province di Parma, Modena, Forlì-Cesena e Rimini.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 27.627 casi di positività, 16 in più rispetto a ieri. 3.714 i tamponi effettuati, che raggiungono così complessivamente quota 301.568. Le nuove guarigioni sono 157 (19.546 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, il numero di malati effettivi che a oggi sono scesi a 3.998 (-148).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.461, -112 rispetto a ieri. 

I pazienti in terapia intensiva sono 78 (-2). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 459 (-34).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 19.546 (+157): 1.181 “clinicamente guarite”, divenute asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 18.365 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 7 nuovi decessi: 5 uomini e 2 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 4.083. I nuovi decessi riguardano 1 residente nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Reggio Emilia, 2 in provincia di Bologna (nessuno nell’Imolese), 1 in quella di Ferrara, 1in quella di Ravenna. 

Nessun decesso tra i residenti nelle province di Parma, Modena, Forlì-Cesena, Rimini e da fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.469 a Piacenza (4 in più rispetto a ieri), 3.483 a Parma (+5), 4.934 a Reggio Emilia (+1), 3.900 a Modena (+1), 4.575 a Bologna (+2); 393 le positività registrate a Imola (nessun caso in più), 986 a Ferrara (nessuno in più). In Romagna i casi di positività hanno raggiunto quota 4.887 (+3 in più), di cui 1.023 a Ravenna (nessun caso in più), 942 a Forlì (nessun caso in più), 777 a Cesena (nessun caso in più), 2.145 a Rimini (+3).

Tamponi, in arrivo cinque nuovi macchinari: l’Emilia-Romagna sarà in grado di processarne più di 10mila al giorno. 

“Dal lunedì 1° giugno in Emilia-Romagna avremo cinque nuovi macchinari: una volta messi tutti ‘in linea’, e cioè da metà mese, ci garantiranno un potenziale di 10.500 tamponi al giorno in caso di necessità. Attenzione ai termini, però: potenziale significa che non li facciamo a chiunque, a prescindere da protocolli medici ben precisi, ma con riferimento ai criteri dell’Istituto Superiore di Sanità”.

“Parlare di criteri – sottolinea l’Assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – significa ad esempio che i tamponi vengono fatti a sintomatici, paucisintomatici, ai loro familiari, a persone venute in contatto con positivi, a degenti delle Case per anziani, le Cra, a pazienti in accesso e in dimissione dall’ospedale e nei luoghi in cui si sospetta possano esserci anche piccoli focolai. E, naturalmente, a chi risulta positivo ai test anticorpali: attualmente, è questa la ‘categoria’ di positivi più consistente in Emilia-Romagna. Voglio ricordare – aggiunge l’assessore – che, oltre ai tamponi, stiamo effettuando anche circa 5.000 test sierologici al giorno. In base a questa strategia stiamo svuotando reparti ospedalieri e terapie intensive, prendendo in carico precocemente i casi positivi, la gran parte dei quali non presenta sintomi”.