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Antonella Spada, i potenti sguardi femminili esaltati nella delicatezza degli acquerelli: emozioni a non finire

Antonella Spada

di Marco Valeriani –

La pittura dei soggetti femminili ha pervaso – e pervade da sempre – il moto dell’arte non solo italiana.

Nelle opere rinascimentali tra i primi e più dirompente esempi della cesura, profonda, tra l’iconografia classica – tradizionalmente a sfondo religioso – e la vita reale va senz’altro annoverato il Piero della Francesca autore della Madonna del Parto.

Un’opera emozionante, intensa così essenziale e ‘parlante’ – ancora oggi conservata a Monterchi – da costituire l’innegabile meta di richiamo per semplici viaggiatori ed appassionati.

Il rimando al virtuoso toscano non deve apparire pretestuoso e fuori luogo se ne si fa uso per accostarsi ai lavori della riminese Antonella Spada (nella foto in alto, immagine di Riccardo Gallini).

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Le sue creazioni – perché l’arte è prima d’ogni altra cosa creazione della mente e solo poi trasposizione materiale – non foss’altro che per l’affabile malinconia sprigionata, ricordano davvero certi dipinti la cui natura è l’esaltazione del divino.

Nelle linee tratteggiate come le onde del mare o addirittura, in alcuni casi, falsamente ripide come cime di montagna, l’artista (vive e lavora in riva all’Adriatico), anche attraverso la potenza dei nudi, mai ostentati e mai volgari, riesce sempre a trasmettere profondi messaggi d’amore, desiderio di libertà, di necessaria appartenenza ad un genere umano giusto e rispettoso.

C’è ricerca di bellezza, di non violenza, di netto rifiuto della reclusione – fisica e psicologica – nelle sue creature.

Creature anche pensierose (afflitte?) ma il cui sguardo è altresì segno di sfida, ribellione, rinascita interiore e corporea. 

Qual è la tecnica che preferisce?

“Lavoro molto ad acquerello. Mi piace la freschezza di questa tecnica ed il fatto che è molto veloce e non permette ripensamenti. Sono una che si esprime “di pancia” e trovo che questo modo di dipingere si avvicini al mio modo di essere. Così come i lavori materici densi e ricchi, con sovrapposizioni di materiali anche insoliti: colle, tessuti, carte antiche, carte stampate, quarzi e il bitume. Un materiale, quest’ultimo, affascinante, che dà profondità ed ombre”.

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Parliamo dei soggetti preferiti…

“Sono visi e corpi femminili. Può ispirarmi una foto, un’inquadratura particolare. Dipende dallo stato d’animo del momento. Mi colpiscono molto gli sguardi”.

Cos’è per lei la pittura?

“Per me la pittura rappresenta una componente importante. Ne sento la mancanza quando non posso dipingere. Quando invece posso farlo, di solito mi isolo e sono in una dimensione di benessere e rilassamento”.

Un momento specifico della giornata?

“Solitamente dipingo la sera, quando la casa è immersa nel silenzio e posso concentrarmi”.

Possiamo dare un significato alle opere?

“L’opera e il suo significato sono sempre comunque negli occhi di chi guarda. Nel suo vissuto e nella sua sensibilità. Se un’opera riesce ad emozionare, a far nascere curiosità e trasmettere qualcosa è sempre un successo per l’artista”.

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Antonella Spada vive e lavora a Rimini.

Nel panorama artistico riminese si fa notare grazie alla sua partecipazione ad un concorso di pittura per emergenti nel 2010.

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Successivamente prende parte alla manifestazione artistica ‘Rimini Essenza’ organizzata dalla Confartigianato ed espone alla Sala degli Archi. Con una mostra personale partecipa a collettive nella propria città, a Cremona e alla selezione d’Arte contemporanea a Susa (Torino), alla Galleria Merlino a Firenze, alla manifestazione Nott’Arte nella Repubblica di San Marino, a Milano al “Circolo Navigli”. 

La personale “Sirene” viene proposta a Santarcangelo e nella collettiva del 2014 “Una porta sul Cielo” alla Galleria d’Arte Comunale Ex Pescheria di Cesena: qui si classifica prima. 

Segue la mostra alla Galleria Comunale del Ridotto nel Palazzo del Capitano sempre a Cesena.

Nel 2015 viene scelta per partecipare ad un progetto culturale europeo ed insieme ad altri due artisti rappresenta l’Italia in Turchia. Le opere realizzate durante questo laboratorio sono esposte ad Istanbul ed alla Fondazione Abalioglu, Denizli.

Per il secondo anno consecutivo nel settembre 2016 espone alla Galleria comunale del Ridotto a Cesena .

Nell’ottobre 2015 e 2016 partecipa alla collettiva Festival delle Arti ai Magazzini del Sale a Cervia. 

Nel 2017 i suoi lavori realizzati con acquerello e caffè sono esposti a Cremona in una personale collegata alla Fiera d’arte. 

Nel 2018 prende parte alla Biennale del disegno di Rimini. 

Attualmente i suoi quadri sono esposti a Roma alla Pocket Art Gallery, da Robolotti a Cremona e all’Inedita Dimora a Santarcangelo di Romagna.