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UFO, novembre 1974: a Castelleale di San Clemente l’incontro ravvicinato del Terzo Tipo

di Antonio Pozzi – 

Gli Oggetti Volanti Non Identificati, gli UFO – dall’acronimo inglese Unidentified Flying Object – costituiscono da decenni uno dei misteri più affascinanti per l’umanità.

Se da un lato le autorità militari e civili non si sono mai dimostrate particolarmente prodighe d’informazioni al riguardo (vedi AREA 51), dall’altra parte schiere di appassionati e ricercatori non hanno mai smesso d’indagare e cercare riscontri alle loro intuizioni. Alle centinaia e centinaia di segnalazioni giunte da ogni parte del mondo.

Anche il Riminese non fa eccezione a questa ‘regola’. I manoscritti del tardo Settecento e della metà dell’Ottocento, i primi databili con un discreto margine di certezza, non appaiono così avari di notizie come qualcuno potrebbe pensare.

Il rimando è alle annotazioni fatte tra il 1782 e il 1846 ad opera dei ‘giornalisti’, più corretto dire cronisti, Nicola e Filippo Giangi, riportate alla luce dallo storico Piero Meldini nel 1993, autore del volumetto “Tenebrosa Rimini”.

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Qui è possibile leggere: 1° Marzo 1815, “Tre minuti dopo l’Avemaria, un globo di fuoco grande come la Luna” sfreccia nel cielo; 19-21 Marzo 1843, viene notata “dalla parte di Ponente, una specie di lunga trave distesa formata da bianca luce”; Febbraio 1837, “appare una lunghissima striscia di colore rosso vivo che dalla chiesa parrocchiale di Sant’Ermete, attraversando Spadarolo, colpì in pieno il Borgo San Giuliano”; 21 Marzo 1827, è la volta di “tre soli in cielo” (i fenomeni legati a luci anomale, globi luminosi vengono segnalati dal Seicento come oggi); 28 Maggio 1841, attorno al Sole compare una fascia circolare; 2-3 Marzo 1841, “si dà conto di due grandi cerchi incatenati”.

Arrivando più vicino a noi, precisamente agli Anni Settanta del Novecento, è il caso dell’avvistamento a Castelleale (San Clemente, Valconca) a richiamare l’attenzione degli ufologi nostrani. A metà novembre del 1974, una contadina intenta ad accudire gli animali sull’aia venne avvicinata da un umanoide – alto circa 2 metri – che volteggiava in aria a cavalcioni di uno strano oggetto volante.

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L’annotazione del CUN circa l’avvistamento a Castelleale

L’incontro ravvicinato del Terzo Tipo – IR3 (la nuova tabella tipologica SUF 2009 parla di EN) –, che fa tornare alla memoria il capolavoro cinematografico firmato da Spielberg nel 1977, si completò attorno alle 5 del pomeriggio spaventando a morte l’ignare, piccole bestiole.

Chissà se nel borgo qualcuno ancora adesso rammenta tale storia, frutto della realtà o, per contro, frutto dell’allucinazione momentanea della donna?

Castelleale a parte, tra il 2017 e il 2019 nella provincia si contano ben 9 avvistamenti, perlopiù ad alta quota (1 caso è stato classificato quale fenomeno astronomico) suddivisi tra il pomeriggio e la notte. Ma cosa dice per il 2019, il CUN Centro Ufologico Nazionale per lo studio degli Oggetti Volanti Non identificati e fenomeni connessi? Vediamo il comunicato ufficiale diffuso ad inizio gennaio 2020.

“Si rende noto che le segnalazioni UFO giunte al Servizio Ufoline del CUN e della SUF, inerenti l’anno 2019, risultano essere 241, dato in aumento rispetto all’anno 2018 con 196 segnalazioni. Le regioni maggiormente interessate sono la Lombardia (52), il Lazio (33), il Veneto (21), la Toscana (19), l’Emilia-Romagna (18), la Puglia (17), il Piemonte (15) e la Campania (13), mentre le maggiori segnalazioni per province giungono da Roma (23), Milano (21), Brescia (9), Napoli (8), Treviso (7), Foggia (7) e Genova (6). Circa la metà delle segnalazioni (123) sono riconducibili a fenomeni naturali. Delle altre segnalazioni (111), una minoranza di queste, circa il 16%, rimane non identificata rispetto al resto in quanto non è possibile dare delle sicure interpretazioni per carenza di dati”.

In altre parole, la caccia continua. Sopra le nostre teste gli UFO non mancano davvero!