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Rimini, consegnati al semiologo Paolo Fabbri e allo scrittore Marco Missiroli il Sigismondo d’Oro 2019

Il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi

Sono il semiologo Paolo Fabbri e lo scrittore Marco Missiroli i due Sigismondo d’Oro per l’anno 2019, il riconoscimento attribuito ogni anno a coloro che attraverso la propria attività rendono onore alla comunità riminese.

La consegna è avvenuta sabato 21 dicembre, aperta dal Sindaco Andrea Gnassi che ha letto il saluto di fine anno alla città e ai suoi cittadini, negli spazi del Teatro ‘Amintore Galli’.

Al termine, la cerimonia che quest’anno ha valorizzato due esponenti riminesi del mondo culturale italiano che con la loro attività contribuiscono ad offrire una visione non convenzionale del presente e della realtà.

 

I premiati con il Sigismondo d'Oro: Paolo Fabbri e Marco Missiroli

I premiati con il Sigismondo d’Oro: Paolo Fabbri e Marco Missiroli

Le motivazioni

Paolo Fabbri

Per avere, con i suoi studi e il suo lavoro incessante in Italia e nel mondo, dato valore e restituito alla parola il senso esatto delle cose, forma espressiva universale del dialogo possibile tra persone e culture diverse;

Per avere salvaguardato, lungo la contraddittoria evoluzione della società e del costume italiano degli ultimi cinquant’anni, ruolo e funzione del lavoro intellettuale, artefice di connessioni ai più invisibili ma essenziali per le relazioni umane;

Per essersi impegnato in prima persona per valorizzare personaggi, storie, iniziative anche del territorio, al di fuori da ogni provincialismo e trasformandole in occasioni di discussione e di attenzione nel più ampio panorama internazionale.

 

Marco Missiroli

Per avere investito sul ‘lavoro’ dello scrittore, dimostrandone l’attualità e la necessità per andare oltre lo sguardo superficiale della realtà e delle relazioni tra persone;

Per avere dato impulso alla letteratura contemporanea attraverso romanzi che già formano un corpus narrativo omogeneo, per raccontare le incertezze e le contraddizioni del vivere moderno;

Per avere mantenuto non solo un rapporto personale ma fortemente poetico e creativo con Rimini, luogo che ricorre nelle sue opere letterarie come stato dell’anima della modernità individuale e universale.