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Rimini, “Da spettatori a protagonisti” contro i bulli: progetto educativo scelto da 350 studenti

Sensibilizzare i giovani a riconoscere le forme di bullismo, cyberbullismo e, al contempo, migliorare le strategie di reazione al fenomeno. Da spettatori a protagonisti è il nome del progetto educativo proposto da Gruppo SGR agli istituti del territorio con l’obiettivo di collaborare alla prevenzione e contrasto di tali gravi fenomeni. Il progetto ha il patrocinio del Comune di Rimini e della Regione Emilia-Romagna.

Numeri allarmanti e in crescita

Il bullismo è in forte crescita e purtroppo è la scuola il luogo in cui si verifica il maggior numero di episodi noti. I dati arrivano dall’indagine campionaria realizzata dall’EURES. Nell’ultimo anno il 66,9% dei giovani è stato almeno una volta vittima di bullismo; l’81,3% ha assistito a uno o più di tali episodi, mentre il 37,8% indica di averne commessi in una o più occasioni.

Per questo motivo le scuole, anche grazie alla cornice normativa introdotta per mezzo della legge 71/2017, hanno messo in campo tutta una serie di attività e strumenti per intervenire attraverso l’educazione. Ed è proprio agli istituti scolastici e alle loro risorse umane che l’iniziativa promossa offre ulteriori strumenti per agire.

“Il bullismo purtroppo è un fenomeno sempre più diffuso e che sempre più spesso si consuma tra i banchi di scuola. – afferma Micaela Dionigi, Presidente del Gruppo  – .Per questo motivo ci siamo chiesti cosa si potesse fare per prevenire e arginare questo fenomeno, perché crediamo che le istituzioni, siano esse pubbliche o private, debbano essere in stretto collegamento fra di loro; puntare i riflettori su questo problema e cercare di insegnare agli studenti che la collaborazione e l’integrazione, non la violenza, sono doti fondamentali per l’uomo di domani. Da qui è nato questo progetto di educazione al rispetto e all’amicizia, ricco di attività concepite per fare in modo che lo studente sappia riconoscere le proprie emozioni, sia capace di mettersi nei panni dei propri compagni e sia sempre più in grado di riflettere sulle proprie azioni capendone le conseguenze”.

Idee condivise anche da Primula Lucarelli, formatrice e direttrice dell’iniziativa di prevenzione del bullismo ‘Non congelateci il sorriso ‐ famiglia scuola, comunità locale’, coinvolta nell’ideazione e progettazione delle attività da svolgere nelle classi: “La proposta di lavoro che Gruppo SGR ha avanzato alla scuola è rispettosa del ruolo che questa riveste, anche ai sensi della L. 71/2017: offre opportunità didattiche e tecnologiche che la singola classe declina al proprio interno in base alla propria realtà; si mette al servizio delle discipline e dei risultati di apprendimento che le stesse devono conseguire. Non è un pacchetto precostituito, dunque, ma un insieme di ingredienti di qualità per mezzo dei quali costruire un buon risultato di cui gli studenti per primi vadano fieri.

Il progetto ‘Da spettatori a protagonisti’

Fin dal titolo il progetto ricorda che di fronte a casi di bullismo l’indifferenza, lo stare a guardare, il fare finta di nulla non rappresentano una buona soluzione dal momento che i bulli “hanno bisogno” di spettatori.

Al contrario, è possibile fare molto per interrompere le vessazioni, sostenere le vittime e aiutare, al tempo stesso, anche i bulli a trovare un’altra modalità di relazione.

Dunque l’invito è a diventare protagonisti di fronte al bullismo e protagonisti anche nella costruzione di strumenti che possano aiutare altri ragazzi a trovare una strategia per contrastare questi comportamenti violenti.

Nel corso del progetto, infatti, saranno dunque gli studenti a realizzare video, mascotte, gadget e vere e proprie campagne di comunicazione, sia per proporre rispetto reciproco come antidoto al bullismo, sia per suggerire comportamenti concreti per contrastarlo.

Il progetto, sostanzialmente, si articola come un grande contenitore, una valigia di risorse e di idee che diventeranno veri e propri prodotti pensati dai ragazzi per i propri coetanei. Nel corso degli incontri interverranno anche giornalisti del Corriere Romagna per raccontare la loro esperienza e le modalità con cui i media affrontano tematiche così delicate.

Dimensioni del progetto e scuole coinvolte

L’iniziativa ha da subito riscosso molto interesse da parte dei Dirigenti scolastici e dei singoli insegnanti, al punto che sono ben 350 gli studenti coinvolti e 16 le classi, di cui 12 del biennio, 3 terze e 1 quarta.

Più precisamente si tratta di classi dell’ITT Marco Polo con le insegnanti Annarosa Buda e Maura Plachesi, dell’Ipsseoa Malatesta con gli insegnanti Iuri Belligotti e Caterina Piermattei, dell’Isiss Einaudi-Molari con gli insegnanti Enea Sorrentino, Luigi Aiola, Federica Agrimini, Simone Cannolicchio, del Liceo  Einstein con la professoressa Piera Fabiano, del Liceo Valgimigli indirizzo Scienze Umane con la professoressa Natascia Piccari e indirizzo Linguistico con le professoresse Cinzia Tizzi, Zanotti e Veronique Delaleau.

Contrastare il bullismo si può

È l’educazione l’arma più potente contro il bullismo. Si tratta di aiutare i ragazzi al rispetto, a sentirsi responsabili delle proprie azioni e, dunque, ad assumere un codice morale. Un’educazione che inizia in famiglia, che si potenzia a scuola e che, in questo caso, cresce nel territorio.

 

(Nella foto una scena del film “Tra le stelle e il mare”, prodotto da Ragazzi e Cinema con il sostegno del Gruppo SGR)